Studio jacamar

Italian creative studio of illustration, painting and writing.

Unpublished italian illustrate novels and fine art prints.


Cristina Jacamar

Cristina Jacamar (a. MC Masnata)’s works belong to different types of artistic expression.

She lives in Italy, she is a doctor and she has a master in pubblishing illustration.

She writes and illustrates stories.


Writing 


«To write is to become, but it is not to become a writer at all.

It's becoming something else...»



Gilles Deleuze

Il dono


romanzo breve

Il quadro


racconto

                                              Drawings


Figli dell’aria. Rondoni a Campiglia Marittima


“Figli dell’aria. Rondoni a Campiglia Marittima” è il libro leporello di Eugenia Parisi, illustrato da Cristina Jacamar, edito Fiorina Edizioni. Attraverso 32 pagine dispiegate a fisarmonica, possiamo immergerci nella vita dei rondoni – gli uccelli che non si posano mai – e nel suggestivo borgo toscano che li ospita ogni tarda primavera. Il libro include la poesia "O andorinhão-negro" di Luís Quintais, tradotta per la prima volta in italiano. Un’opera tributo alla bellezza naturale, nonché un richiamo alla conservazione.

About portraits


gauche on paper, oil on paper, digital

Study for one of Rodari’s books


Graffite and oil on paper

The fascination of water


mixed techniques

An unfinished story


watercolor and ink

Some poems


Il mio posto

Non è il falco che strapiomba fulmineo dal vuoto.
Non è il barbaglio che invischia la lumaca femmina nella calura della verdura.
È questa ora di disagio in una ragnatela di nubi dove la mia identità si confonde, 
poeta.

Il bosco di carta

È tra l’intrico dei rami che cerco l’ombra del non ritorno,

quel qualcosa di strano:

il crepitio, il frullo, la porta dell’incanto,

il mistero di qualcosa di noto.

Stordisce come la meraviglia di ciò che non è ricordo.

Impronta, orma,

si rimpicciolisce come Cappuccetto Rosso,

come la nonna, il lupo e il cacciatore in un bosco di carta.

Il corvo

Ti incontrai un giorno
All’alba
Il becco adunco
Gli occhi fatti d’inchiostro
Le piume d’argento
Nero
Impettito su un alto palo di legno
La spiaggia assolata incorniciava il mare
Dietro di te
il Silenzio.

Ti vidi prima io,
Lo ricordo.
Il passo leggero?
La sabbia d’oro
E il Vento, complice del Mare,
mi avevano nascosto.

Tu impettito, immobile, scandagliavi le onde.

E io,

pazza,

in silenzio mi misi a contare le tue piume

Tutte -

Quelle nere

E quelle d’argento.

Ebbi tempo per stimare i Tuoi occhi foschi

Il tuo becco adunco

I tuoi artigli taglienti.

 

Tu?

Corvo,

Nero Nero

Col becco adunco

Le piume d’argento e gli occhi fatti di inchiostro

mi guardasti.

E io,

non ebbi paura,

mi azzardai di nuovo a sognare

le tue Ali immense.

Desiderai 

Agguantarti le piume

Tutte -

Quelle nere e quelle fatte di argento.

Ma tu non me ne lasciasti il tempo.

 

Uccello Saggio,

Scappasti.

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